Notizie Radicali
  il giornale telematico di Radicali Italiani
  giovedì 25 maggio 2006
 Direttore: Gualtiero Vecellio
Email alla redazione

Cari amici di “NR”, Sono iscritto da circa un anno alla mailing list (fu la campagna referendaria 2005 che mi spinse a abbonarmi, anche come forma di opposizione alle invasioni di campo vaticane che proprio allora si esplicitavano con virulenza) e vi scrivo per la prima volta.
Il mio messaggio intende, innanzitutto, essere augurale per Emma Bonino, alla cui elezione al Parlamento ho anche io - si parva licet - contribuito, votando RP e altresì firmando per la presentazione della lista a Milano, dove risiedo.
In secondo luogo saluto con enorme piacere il ritorno all'impegno, anche per la RP (oltre per altre associazione dell'area radicale), di Gianfranco Spadaccia, ascoltato di recente a “Radio Radicale” in un filo diretto. Infine voglio dire a chi si è espresso, con mail a voi rivolte, in termini negativi circa la politica recente dei radicali italiani, che la scelta compiuta mi pare sia stata la migliore possibile, proprio in funzione dell'alternativa da tempo auspicata. Io, che pure da sempre sono stato vicino ai radicali (anche - a volte - con il voto), avevo avuto un rigetto
totale per quasi tutti i comportamenti politici assunti durante il corso degli anni '90, mentre sulle istanze della laicità dello Stato e della lotta al proibizionismo in tema di non-droghe, nel contesto di una ripulsa verso il centro-destra, mi sono pienamente ritrovato ri-conoscendo, in parte, il PR degli anni '70. Pur non condividendo tuttora  molte posizioni in tema di politica internazionale, economia e riforme istituzionali, ho così ritenuto prevalenti i rischi derivanti all'Italia da una deriva clerico-fascista e punizionista-proibizionista, assai probabili in caso di ulteriore vittoria del berlusconismo, decidendo quindi di votare RP alle politiche (e facendo
lo stesso alle amministrative che fra poco ci saranno a Milano). Buon lavoro a Emma Bonino e ai deputati della RP (con la speranza di poter presto augurare altrettanto anche ai senatori) e grazie a voi per la preziosa mailing list.
Andrea Zeccato

 

Cari amici, mi sembra che i comportamenti di alcuni ministri provocano per la loro... "differenza" turbamenti e sostanziali "devianze" nell'opinione pubblica, E' questo un dono altamente...apprezzato dai sub LEGHISTI  presenti pervasivamente nelle file dell'opposizione. Mi permetto di consigliare che si mettano fra parentesi certe proposte di un puntuale laicismo e di puntare, oggi, sulla sconfitta  dei sostenitori della DEVOLUTION. “Radio Radicale”  rimetta all'ascolto molti passaggi dei discorsi di Bossi, di Borghezio, di Castelli e compagni perché "esortandoci alle storie" prendiamo tutti coscienza de la necessità del NO nella votazione prevista per il referendum di giugno.

Salvatore Stangarone

 

Domenica nella nostra città non si voterà solo per le elezioni comunali. C’è un’altra Milano, quella ebraica, che nello stesso giorno eleggerà i propri rappresentanti locali e nazionali. Sono tre le liste che corrono per il governo della comunità milanese: Per Israele, Chai e Kadima. Non ci sono grandi divisioni tra loro, meglio parlare di differenze. In questo sono elezioni molto post-ideologiche. L’attuale presidente della Comunità Leone Sued guida la lista "Per Israele", tendenzialmente tradizionalista, ma che può vantare tra i suoi candidati il laico (già consigliere radicale in Regione Lombardia) Yasha Reibman. Quest´ultimo è portavoce uscente della Comunità, molto noto in ambito ebraico - e non solo – per la sua intransigente lotta per la difesa di Israele e contro l´antisemitismo. La lista Chai, quella caratterizzata in senso più laico, può vantare l´appoggio di intellettuali come Stefano Levi della Torre e Mino Chamla. La terza lista, Kadima, è una lista che nel nome e nel modello vuole ricordare il partito israeliano recentemente fondato da Ariel Sharon: centrista e basata sulla forte personalità e carisma del leader, Roberto Jarach, presidente della Comunità fino allo scorso novembre. L’avvicinarsi del voto di domenica prossima sta facendo crescere la febbre elettorale. Questo spiega i recenti fuochi d´artificio di cui alcune liste sono state protagoniste. Prima fra tutte la lista "Per Israele", che in un suo volantino ha riprodotto una foto di Ahmadinejad che dice: "Guai a voi se non votate la lista Per Israele". Ma se la lista "Per Israele" ha commesso un errore di comunicazione, anche la lista Chai non ride. Dopo le critiche mosse dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudio Morpurgo contro D´Alema a causa della sua freddezza verso Israele, importanti esponenti della sinistra ebraica, hanno espresso invece pochi giorni fa fiducia verso il ministro degli Esteri. Il rischio per la lista Chai è di essere vista dall’elettorato come la lista degli amici di "quelli che difendono D’Alema" (visto negativamente dalla grande maggioranza degli ebrei a causa delle eccessive critiche contro Israele, definito una volta "stato terrorista"). Un rischio che il capolista di Chai - Gionata Tedeschi - però allontana con un secco quanto inequivocabile: «Non c´entriamo niente con l´appello pro-D’Alema».
Davide Romano

 

Quindi per il Cardinal Tonini i Vangeli canonici sono dei libri realmente storici, "tra i più veritieri mai scritti" E sia. Ammettiamo pure che effettivamente una notte di duemila anni fa una stella cometa abbia guidato i re Magi verso la stalla dove era nato Gesù Bambino. Prendiamo per buoni i vari miracoli descritti nei Vangeli ufficiali e non discutiamo sulla loro attendibilità. Anche la resurrezione di Lazzaro e poi, dopo tre giorni dalla morte, dello stesso Gesù: è possibile, anzi è certificato. Sono o non sono i Vangeli delle fonti storicamente accertate? Ma certo, che diamine. Non è solo una questione di fede. E' la pura, incontrovertibile verità. Nient'altro che la verità. Mentre Dan Brown racconta solo un cumulo di sciocchezze, senza alcuna giustificazione storica. Gesù sposo di Maddalena? Gesù padre di una bambina, Sofia? Ha ragione Socci ad arrabbiarsi. Ma tutto questo non basta. I Vangeli ci dicono qualcosa di più. Ci raccontano che Gesù non è soltanto un essere straordinario, Gesù è qualcosa d'altro: è il figlio di Dio. A questo punto la fonte storica rappresentata dai Vangeli compie un salto non di poco conto. Dunque abbiamo la dimostrazione storica, la prova provata, scientifica, che Dio esiste! Allora tutti questi scettici, miscredenti, tristi, che nella storia dell'uomo si sono affannati a dimostrare l'indimostrabile, non avevano letto il Vangelo. Che bisogno avevano di scrivere e discettare sull'esistenza o meno di Dio? Bastava aprire il Vangelo e leggere la verità storica, senza tanto dispendio di energie. Non abbiamo bisogno d'altro. Dio è con noi. Amen.

Marco Falconetto

 

Sono perfettamente d'accordo: di menagrami e vecchi tromboni della vecchia nomenclatura socialista non ne abbiamo proprio bisogno!Ho notato anch'io in qualche riunione della Rosa nel Pugno svoltasi a Palermo come i nostalgici socialisti siano scandalizzati dalla presenza radicale che accusano di essere ancora destrorsa,  opportunista e  affarista ( ! ) e rimpiangono  una unità socialista ormai obsoleta. La storia non si ripete mai uguale e specie in politica! Questi nostalgici che credono di essere dei puri non hanno ancora capito che la Rosa nel Pugno è un nuovo soggetto politico che però si ispira al primordiale Partito Radicale di Felice Cavallotti di fine Ottocento  costituitosi ben prima del Partito Socialista e arricchitosi oggi con l'esperienza della Socialdemocrazia Europea.

Andiamo avanti senza curarci di loro,ma con Capezzone e Boselli: sono proprio forti!

Paolo Profita